“Regredire è un pò morire”…il mio tema “poco maturo”…

 

REGREDIRE è UN Po’ MORIRE

Divenire. Non siamo altro che un continuo e perenne divenire. Una fase ciclica che parte ma no, non cessa mai. Non ci rimane altro che adeguarci. Continuare il nostro spettacolo su quel palcoscenico su cui la vita ci pone mettendoci continuamente alla prova. Così, semplicemente, per constatare fino a che punto abbiamo la capacità di cogliere e affrontare al massimo ciascuna di quelle sfide.

Tutto cambia. A distanza di poco. Quasi senza neppure darci la possibilità di realizzare, di capire  ciò che avviene intorno a noi. Eppure noi ne siamo i soggetti, i protagonisti. Coloro che dovrebbero avere il controllo assoluto sulla vita, sul mondo. Ma, nonostante ciò, non sempre è così. O, forse, lo è. Dipende da prospettive, punti di vista, circostanze. Il mondo porta con sé progressi, rinnovamenti. A volte, semplifica la vita. Fa avverare sogni e desideri. Ma tutto ciò viene introdotto nella quotidianità dal mondo o dall’uomo? Il mondo assorbe le volontà dell’uomo. È solo quest’ultimo che, con le proprie mani, ha il potere di plasmarsi un’esistenza più adeguata alle proprie esigenze, ai propri bisogni. Semplicemente a sé.

In tempi più remoti e lontani, l’uomo, con lo svegliarsi della propria intelligenza, vedendo far capolino nel cielo quell’enorme ammasso lunare, sognò, un giorno, di potervi andare su. Ma “l’uomo non potrà mai andare sulla Luna”. Qualcuno disse proprio così. E invece? Invece ha dato tutto se stesso perché i sogni portano a tanto. Quei desideri ardevano e pulsavano così forte dentro lui che, alla fine, è riuscito a far sì che si concretizzassero.

Quest’evoluzione gli ha permesso di avere “tutto e subito”.

Un “tutto e subito” relativo però.

Ha introdotto mezzi di comunicazione che agevolano fabbisogni, occorrenze, necessità. Ha reso più agiata la propria vita tramite quella tecnologia che è paragonabile alle due facce di un’unica medaglia. Due facce che si trovano agli antipodi, che rappresentano un doppio aspetto della medesima incertezza.

C’è, però, anche qualcosa che l’uomo non può costruirsi perché “innato”, ingovernabile. E quelle, beh, sono le emozioni. Sono i sentimenti. Quei pulpiti che nascono fino a far accelerare battiti, che rendono infinita ogni attesa. Ogni sorriso più luminoso, ogni sguardo più profondo,ogni istante così intenso che, se potessimo far qualcosa perché duri in eterno, lo faremmo.

E ciò che avrebbe dovuto semplificare tutto, non ha fatto altro che renderlo più complicato. Ha prolungato le distanze tra gli uomini.

È così semplice e profondamente fantastico guardare una persona negli occhi e leggervi tutto dentro, comprenderne i pensieri, comunicare e trasmettersi miriadi di parole senza pronunciarne neppure una sola.

Tutto ciò risulta impossibile in un mondo in cui a “regnare” sono gli “sms” o le “e-mail”. Metodi indubbiamente semplici per comunicare, ma non altrettanto per ricevere e trasmettere sensazioni: dietro un messaggio, un semplice messaggio, ti puoi nascondere per essere chi vuoi: tutto o niente. A seconda di ciò che preferisci, di ciò che fa più comodo a te, alle tue esigenze.

Puoi essere “Uno, nessuno e centomila”.

Le idee vagheggiano immuni dal traffico del mondo. Così, veloci e “anonime”, prive di personalità. Non è neppure lontanamente discutibile il rapporto che può intercorrere tra due anime che s’incontrano nel confronto, nel sentimento, nel dialogo, nell’emozione. Quelle sensazioni regalano l’immenso, l’infinito. Così, invece, affidandoci al “turbine tecnologico”, finiamo per accontentarci dell’orizzonte. Un orizzonte di cui potremmo fare a meno perché illusorio. Di cui, però, stiamo diventando sempre più dipendenti.

E, quasi seguaci di un mondo ridotto ad abbreviazioni, acronimi, produzioni di cui noi stessi siamo gli autori, non ci rendiamo conto che, invece di un progresso, il nostro si sta rivelando tutt’altro.

Una penna in mano per scrivere i propri pensieri, per confidarsi, per svelarne sensazioni, stati d’animo, viene presa sempre più di rado. Per incapacità nostra. O, forse, per paura. Per timore di mettere nero su bianco la propria anima, timore di non saperlo fare, di trovarsi di fronte a se stessi senza difese. Senza preparazione.

Il progredire tecnologico è, ormai, diventato un regredire interno. Una fase quasi apatica a cui rischiamo di giungere.

Ad esempio l’amore. Come fai a trasmetterlo rinchiudendolo in un semplice “sms”? L’amore non si dice, non si scrive, non si racconta. Qualsiasi termine non farebbe altro che sminuire la sua profondità, ridurre la sua ampiezza, annullarne l’immensità. Amore è “semplicemente”…amore! Si vive, si prova, si trasmette. Così come qualsiasi altro sentimento, positivo o negativo che sia. Rinchiudono in sé mondi che non si possono spiegare o sintetizzare. Nulla di tutto ciò. Un nulla che, in realtà, dà tanto. E, al posto di una stupida parola, regala l’universo intero.

Possiamo costruirci veramente di tutto. Negli anni, l’uomo, non ha fatto altro che darne continua dimostrazione. L’uomo ha delle mani grandi!!!

Ma ora ha bisogno di altro. Come tornare a scavarsi dentro e capire che c’è qualcosa che non ha prezzo. Che a lui è impossibile creare. Solo allora riuscirà ad afferrare nuovamente il suo progresso. Non ora. Ora che regredire è un po’ morire. 

 

 

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30 risposte a “Regredire è un pò morire”…il mio tema “poco maturo”…

  1. SARA ha detto:

    solo una cosa: L’IMPORTANTE è COMUNICARE…..quindi qualsiasi mezzo si utilizza per me è lecito…la cosa più triste invece è che sempre più spesso mi rendo conto di quante siano le persone vuote che popolano questa terra, perchè non hanno proprio nulla da dire, da trasmettere……non provano emozioni, ma vivono una vita calcolata nei minimi dettagli…questo è ciò che evito con tutta me stessa e spero di non fare mai…..un bacio

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  2. Jessica ha detto:

    Anche questo è vero, cara Sara.
    Ho aggiunto questo post in quanto, proprio ieri, sono riuscita ad ottenere le mie prove della maturità.
    E questo tema è stato ritenuto "poco maturo", diciamo così…
    Cosa che m’è un pò pesata, un pò tanto…meglio non aggiungere altro, dai!
    Grazie, cara!

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  3. Matteo ha detto:

    Sei spettacolare a scrivere…Tutto vero quello che hai detto!Mi sono accorto anche io che non si comunica più e le emozioni sono messe in disparte!Ho notato che ora l’apparire è più importante ma la vera persona viene fuori…Sono sempre più allibito dalla mediocrità e uguaglianza di idee e azioni delle persone!Ti lascio un salutoCiao ciao Buona giornata

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  4. тєαтιиα ha detto:

    Concordo in pieno: regredire equivale a dover perire, morire inevitabilmente. Penso, d’altronde, che si regredisce solo e soltanto nel momento in cui si tende al cinismo, anzi nell’aridità d’animo. Pare impossibile che non si disponga di emozioni e sentimenti, ma, ehi, io l’ho constatato, a mie spese per giunta. Dissero, un giorno, "l’uomo non potrà mai andare sulla luna". (Benchè vi sono prove effettive che ciò realmente non è accaduto, conservo il beneficio del dubbio e procedo nel mio discorso..), ma nel contempo è successo questo ed altro. L’inimmaginabile non esiste, o comunque è eterno finchè dura.. La realltà supera sempre l’immaginazione, a ciò non si sfugge. L’unica variante è il tempo. E, ti dirò, questa perspicacia, questa prevaricazione della realtà spesso mi inquieta, di certo non mi esalta. Io personalmente amo mitizzare un’idea, un desiderio solo fin quando esso non diventa reale. Poichè, occorre ammetterlo, tramutato in realtà perderà tutta la magia che aveva acquisito precedentemente, anzi ne nascerà in qualità di brutta copia…e basta. Non mi piacciono i cambiamenti, ci vivo male. Ma in questa mia inquietudine, vivo e progredisco, giacchè sento, provo, mi emoziono, tasto i miei sentimenti. Non affronterò mai nulla con aridità e siccità d’animo, anzi il contrario, drasticamente, fino allo stremo. Ho imparato che il modo migliore per vivere e sentirsi vivi è animarsi, piangere, ridere, reagire in qualsiasi modo, ma farlo, soprattutto dinanzi alle brutte vicissitudini. Soffrire o gioire, ciò rende vivi. Come Leopardi, temo solo e soltanto il medium vitae, la vera, la più terribile morte che l’uomo potrebbe subire, e lo fanno in tanti.Inoltre, hai fatto bene a citare Pirandello, giacchè delle sue parole ne faccio una filosofia di vita. Noi siamo Uno, nessuno e centomila, e a me sta bene cosi, giacchè è l’unica costante della vita. Chiunque cercherai di far trasparire dal tuo essere, non sarai mai la stessa persona per ognuno di noi. Ci assegnano centomila maschere, ed è ciò che sarà sempre, che non vanificherà mai. Io sono colei che mi si crede, e per me nessuna. Su queste basi, Jessica, ti invito a rendere opinabile tutto ciò che ti viene detto: esso non sarà mai ripetitivo, anzi sarà un parere unico. Ci sarà chi affermerà un tuo fallimento, chi sarà combattuto in una via di mezzo e chi, al contrario, sarà stupefatto ed ammaliato dalla tua gloria. A chi dar credito? A nessuno di loro. L’essenziale è l’opinione che tu hai di te stessa, perchè solo in te troverai la forza di andare avanti nella vita; solo tu potrai consolarti, e appoggiarti, e screditarti quando la vita ti porrà nelle condizioni di farlo. Nella vita prendi molteplici scelte, scegli come regredire o progredire, ma non tradire mai te stessa, tantomeno per dar credito a terzi.TU SEI TU E MIGLIORE DI TE, PER TE, NON C’è NESSUNO!’..io sono colei che mi si crede, e per me nessuna..’

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  5. тєαтιиα ha detto:

    Concordo in pieno: regredire equivale a dover perire, morire
    inevitabilmente. Penso, d’altronde, che si regredisce solo e soltanto
    nel momento in cui si tende al cinismo, anzi nell’aridità d’animo. Pare
    impossibile che non si disponga di emozioni e sentimenti, ma, ehi, io
    l’ho constatato, a mie spese per giunta. Dissero, un giorno, "l’uomo
    non potrà mai andare sulla luna". (Benchè vi sono prove effettive che
    ciò realmente non è accaduto, conservo il beneficio del dubbio e
    procedo nel mio discorso..), ma nel contempo è successo questo ed
    altro. L’inimmaginabile non esiste, o comunque è eterno finchè dura..
    La realltà supera sempre l’immaginazione, a ciò non si sfugge. L’unica variante è il tempo.
    E, ti dirò, questa perspicacia, questa prevaricazione della realtà
    spesso mi inquieta, di certo non mi esalta. Io personalmente amo
    mitizzare un’idea, un desiderio solo fin quando esso non diventa reale.
    Poichè, occorre ammetterlo, tramutato in realtà perderà tutta la magia
    che aveva acquisito precedentemente, anzi ne nascerà in qualità di
    brutta copia…e basta. Non mi piacciono i cambiamenti, ci vivo male.
    Ma in questa mia inquietudine, vivo e progredisco, giacchè sento,
    provo, mi emoziono, tasto i miei sentimenti. Non affronterò mai nulla
    con aridità e siccità d’animo, anzi il contrario, drasticamente, fino allo stremo.
    Ho imparato che il modo migliore per vivere e sentirsi vivi è animarsi,
    piangere, ridere, reagire in qualsiasi modo, ma farlo, soprattutto
    dinanzi alle brutte vicissitudini. Soffrire o gioire, ciò rende vivi.
    Come Leopardi, temo solo e soltanto il medium vitae, la vera, la più terribile morte che l’uomo potrebbe subire, e lo fanno in tanti.
    Inoltre, hai fatto bene a citare Pirandello, giacchè delle sue parole ne faccio una filosofia di vita. Noi siamo Uno, nessuno e centomila,
    e a me sta bene cosi, giacchè è l’unica costante della vita. Chiunque
    cercherai di far trasparire dal tuo essere, non sarai mai la stessa
    persona per ognuno di noi. Ci assegnano centomila maschere, ed è ciò
    che sarà sempre, che non vanificherà mai. Io sono colei che mi si crede, e per me nessuna.
    Su queste basi, Jessica, ti invito a rendere opinabile tutto ciò che ti
    viene detto: esso non sarà mai ripetitivo, anzi sarà un parere unico.
    Ci sarà chi affermerà un tuo fallimento, chi sarà combattuto in una via
    di mezzo e chi, al contrario, sarà stupefatto ed ammaliato dalla tua
    gloria. A chi dar credito? A nessuno di loro. L’essenziale è l’opinione
    che tu hai di te stessa, perchè solo in te troverai la forza di andare
    avanti nella vita; solo tu potrai consolarti, e appoggiarti, e
    screditarti quando la vita ti porrà nelle condizioni di farlo. Nella
    vita prendi molteplici scelte, scegli come regredire o progredire, ma non tradire mai te stessa, tantomeno per dar credito a terzi.

    TU SEI TU E MIGLIORE DI TE, PER TE, NON C’è NESSUNO!

    ‘..io sono colei che mi si crede, e per me nessuna..’

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  6. тєαтιиα ha detto:

    Concordo in pieno: regredire equivale a dover perire, morire inevitabilmente. Penso, d’altronde, che si regredisce solo e soltanto nel momento in cui si tende al cinismo, anzi nell’aridità d’animo. Pare impossibile che non si disponga di emozioni e sentimenti, ma, ehi, io l’ho constatato, a mie spese per giunta. Dissero, un giorno, "l’uomo non potrà mai andare sulla luna". (Benchè vi sono prove effettive che ciò realmente non è accaduto, conservo il beneficio del dubbio e procedo nel mio discorso..), ma nel contempo è successo questo ed altro. L’inimmaginabile non esiste, o comunque è eterno finchè dura.. La realltà supera sempre l’immaginazione, a ciò non si sfugge. L’unica variante è il tempo. E, ti dirò, questa perspicacia, questa prevaricazione della realtà spesso mi inquieta, di certo non mi esalta. Io personalmente amo mitizzare un’idea, un desiderio solo fin quando esso non diventa reale. Poichè, occorre ammetterlo, tramutato in realtà perderà tutta la magia che aveva acquisito precedentemente, anzi ne nascerà in qualità di brutta copia…e basta. Non mi piacciono i cambiamenti, ci vivo male. Ma in questa mia inquietudine, vivo e progredisco, giacchè sento, provo, mi emoziono, tasto i miei sentimenti. Non affronterò mai nulla con aridità e siccità d’animo, anzi il contrario, drasticamente, fino allo stremo. Ho imparato che il modo migliore per vivere e sentirsi vivi è animarsi, piangere, ridere, reagire in qualsiasi modo, ma farlo, soprattutto dinanzi alle brutte vicissitudini. Soffrire o gioire, ciò rende vivi. Come Leopardi, temo solo e soltanto il medium vitae, la vera, la più terribile morte che l’uomo potrebbe subire, e lo fanno in tanti.Inoltre, hai fatto bene a citare Pirandello, giacchè delle sue parole ne faccio una filosofia di vita. Noi siamo Uno, nessuno e centomila, e a me sta bene cosi, giacchè è l’unica costante della vita. Chiunque cercherai di far trasparire dal tuo essere, non sarai mai la stessa persona per ognuno di noi. Ci assegnano centomila maschere, ed è ciò che sarà sempre, che non vanificherà mai. Io sono colei che mi si crede, e per me nessuna. Su queste basi, Jessica, ti invito a rendere opinabile tutto ciò che ti viene detto: esso non sarà mai ripetitivo, anzi sarà un parere unico. Ci sarà chi affermerà un tuo fallimento, chi sarà combattuto in una via di mezzo e chi, al contrario, sarà stupefatto ed ammaliato dalla tua gloria. A chi dar credito? A nessuno di loro. L’essenziale è l’opinione che tu hai di te stessa, perchè solo in te troverai la forza di andare avanti nella vita; solo tu potrai consolarti, e appoggiarti, e screditarti quando la vita ti porrà nelle condizioni di farlo. Nella vita prendi molteplici scelte, scegli come regredire o progredire, ma non tradire mai te stessa, tantomeno per dar credito a terzi.TU SEI TU E MIGLIORE DI TE, PER TE, NON C’è NESSUNO!’..io sono colei che mi si crede, e per me nessuna..’

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  7. тєαтιиα ha detto:

    Concordo in pieno: regredire equivale a dover perire, morire inevitabilmente. Penso, d’altronde, che si regredisce solo e soltanto nel momento in cui si tende al cinismo, anzi nell’aridità d’animo. Pare impossibile che non si disponga di emozioni e sentimenti, ma, ehi, io l’ho constatato, a mie spese per giunta. Dissero, un giorno, "l’uomo non potrà mai andare sulla luna". (Benchè vi sono prove effettive che ciò realmente non è accaduto, conservo il beneficio del dubbio e procedo nel mio discorso..), ma nel contempo è successo questo ed altro. L’inimmaginabile non esiste, o comunque è eterno finchè dura.. La realltà supera sempre l’immaginazione, a ciò non si sfugge. L’unica variante è il tempo. E, ti dirò, questa perspicacia, questa prevaricazione della realtà spesso mi inquieta, di certo non mi esalta. Io personalmente amo mitizzare un’idea, un desiderio solo fin quando esso non diventa reale. Poichè, occorre ammetterlo, tramutato in realtà perderà tutta la magia che aveva acquisito precedentemente, anzi ne nascerà in qualità di brutta copia…e basta. Non mi piacciono i cambiamenti, ci vivo male. Ma in questa mia inquietudine, vivo e progredisco, giacchè sento, provo, mi emoziono, tasto i miei sentimenti. Non affronterò mai nulla con aridità e siccità d’animo, anzi il contrario, drasticamente, fino allo stremo. Ho imparato che il modo migliore per vivere e sentirsi vivi è animarsi, piangere, ridere, reagire in qualsiasi modo, ma farlo, soprattutto dinanzi alle brutte vicissitudini. Soffrire o gioire, ciò rende vivi. Come Leopardi, temo solo e soltanto il medium vitae, la vera, la più terribile morte che l’uomo potrebbe subire, e lo fanno in tanti.Inoltre, hai fatto bene a citare Pirandello, giacchè delle sue parole ne faccio una filosofia di vita. Noi siamo Uno, nessuno e centomila, e a me sta bene cosi, giacchè è l’unica costante della vita. Chiunque cercherai di far trasparire dal tuo essere, non sarai mai la stessa persona per ognuno di noi. Ci assegnano centomila maschere, ed è ciò che sarà sempre, che non vanificherà mai. Io sono colei che mi si crede, e per me nessuna. Su queste basi, Jessica, ti invito a rendere opinabile tutto ciò che ti viene detto: esso non sarà mai ripetitivo, anzi sarà un parere unico. Ci sarà chi affermerà un tuo fallimento, chi sarà combattuto in una via di mezzo e chi, al contrario, sarà stupefatto ed ammaliato dalla tua gloria. A chi dar credito? A nessuno di loro. L’essenziale è l’opinione che tu hai di te stessa, perchè solo in te troverai la forza di andare avanti nella vita; solo tu potrai consolarti, e appoggiarti, e screditarti quando la vita ti porrà nelle condizioni di farlo. Nella vita prendi molteplici scelte, scegli come regredire o progredire, ma non tradire mai te stessa, tantomeno per dar credito a terzi.TU SEI TU E MIGLIORE DI TE, PER TE, NON C’è NESSUNO!’..io sono colei che mi si crede, e per me nessuna..’

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  8. тєαтιиα ha detto:

    Oddì, scusa la tripla pubblicazione.. -_-"

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  9. Jessica ha detto:

    Non preoccuparti, Sabri, le tue parole sanno sempre farsi strada in maniera così silenziosa che, entrano dentro e tu nemmeno te ne accorgi. Capisco perfettamente ciò che intendi dire, ti ringrazio per questa sorta di "sostegno morale" che m’hai concesso!
     
    Un ringraziamento speciale anche a Matteo per le belle parole, soprattutto quelle con cui ha iniziato il suo commento, che mi fanno sempre un piacere immenso! 😉

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  10. Lisetta ha detto:

    Quanto scopro vero questa sorta di sfogo 🙂 il nostro progresso è diventato un continuo presente, il passato non esiste piu’ e il futuro meno: TUTTO E SUBITO, praticamente la fine della nostra anima.
    Poveri noi che ancora amiamo, sogniamo, viviamo realmente.
    Un bacio Jessica

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  11. Marika ha detto:

    grazie Jessica per il tuo sostegno!
    penso solo una cosa……senza pensare al passato,futuro e che ne so io!
    bisogna vivere giorno per giorno!
    un bacio

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  12. silvana ha detto:

    Ciao cara,
    è sempre un piacere leggerti, mi insegni tanto,
    convido in modo totalitario il concetto di Amore
    e sorrido perchè quando penso ai miei figli
    non associo pregi o difetti ma dico solo
    i loro nomi " Mary e Dodo "
    per me solo per me s’intende il tutto
    Un bacio
    Silvana 
     

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  13. Roberto ha detto:

    Ciao Jessica, come va? piacere di conoscerti, se ti va vorrei aggiungerti al mio elenco amici, passa quando vuoi dal mio blog e lascia tanti commenti ok? ci conto

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  14. Marina ha detto:

    un abbraccio
    Marina

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  15. Anto ha detto:

    si hai proprio ragione… spero solo che tutti noi impariamo usare queste tecnologie nel modo corretto…sopratutto noi blogger, senza dover fare per forza esperienze nella vita per poterle scrivere e spiattellare tramite blog, mail, sms, invece di vedersi faccia a faccia e scambiarsi sguardi, un contatto fisico… il tutto sarebbe molto triste e la nostra crescita interiore andrebbe a farsi friggere!!!!   

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  16. Marco ha detto:

    L’uomo è cieco e non guarda il suo passato mentre corre verso un’evoluzione solo apparente.

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  17. Tullio ha detto:

    Cara Jessica,eccomi a fare parole attorno al tuo tema. Ho letto due volte il tuo tema e devo dire che non lo posso non considerare maturo. Forse lo posso sentire non scientifico sul piano dei riferimenti anche se Pirandello appare in tutta la sua energia. Il giro di boa del tuo tema è, secondo me: “Il progredire tecnologico è, ormai, diventato un regredire interno”. Credo che il “lettore” del tema si sia aspettato a questo punto una dimostrazione forte della tua ipotesi. Vado a “fiuto” s’intende. E’ una dichiarazione forte alla quale rispondi con l’esempio forte per eccellenza che è l’amore. Credo che è stato l’esempio ad indebolire l’energia delle tue considerazioni. Per carità, non il sentimento, ma l’esempio. Il problema che, per certi versi sfugge dalla dichiarazione che fai nel tema, è la funzione della comunicazione. Mi sono sentito orfano, nel tema, del concetto che la comunicazione è strumento e non fine mentre, nella società moderna si “vuole” di costruire la visione opposta. Avrei rafforzato questa visione. Questa situazione poi si esaspera con il quasi “epitaffio” di fine tema “Ora che regredire è un po’ morire”. La scrittura, come sappiamo, è la forma eccelsa che l’uomo ha elaborato per formalizzare la struttura del pensiero. Chi legge, rammentalo, ricorderà sempre le prime righe e le ultime. La tensione di chi legge somiglia a colui che è salito a bordo di un aereo. La tensione è massima al decollo, si smorza nel volo e cresce al massimo all’atterraggio. Scrivere cose di importanza strategica nel mezzo di un testo complesso è sempre un rischio grandissimo. In conclusione, il tema, a mio parere, è da buona maturità. Se non è stato considerato tale, forse, è un problema di pregiudizio. In fin dei conti, prendi una posizione netta, perdonami il termine ma la sento così: “non progressista” e questo, oggi, è quasi un marchio di infamia.

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  18. Jessica ha detto:

    @Tullio
    Non l’ho scritto, ma probabilmente avrei dovuto: il titolo è stato inserito solamente qui, non era compreso nella prova. E con ciò, una parte di "perplessità" dovrebbe poter eclissarsi.
    Rileggendolo, anche io sono convinta che avrei potuto fare molto ma molto di meglio, sarà stata la tensione, lo stress, la stanchezza per tutto lo studio di quei giorni, ma non intendo giustificarmi.
    Ma, così come ammetto i miei errori, sono convinta che non sia un tema da gettare nell’immondizia, tante sono le eresie raccontate. Voglio dire, è pur sempre un tema soggettivo, sono pensieri. Dal punto di vista grammaticale, non credo ci siano disastri.
    Eppure…
    …non rimane che tacere…

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  19. Tullio ha detto:

    Guarda Jessica,
    secondo me non è solo soggettivo ma anche suggestivo. Non vi sono ragioni per non considerarlo adeguato e maturo che non siano di tipo "ideologico". Ribadisco questa percezione. Un esame è sempre come una partita a dadi. Si, disgraziatamente hai ragione. Tacere e guardare avanti. Coraggio. Ora non serve neanche metterci su altri pensieri. Brucia, certo che brucia, ma tu sai … dove deve andare ora lo sguardo e quale cuore dovrai metterci nelle tue prossime sfide. Quelle sono importanti! Le sfide passate, sono solo … passate! Cari saluti, Tullio

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  20. Jessica ha detto:

    E voltiamo pagina anche questa volta, marciare ancora sopra quei fogli non servirebbe a nulla.
    Un ennesimo ringraziamento speciale! 😉

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  21. Andrea ha detto:

    Non sono daccordo su quanto dici delle mail e degli sms…si può racchiudere molto anche in un gesto sciocco come mandare una mail.
    Feci gli auguri a mio padre per la festa del papà e mentre stavo per rientrare in ditta al lavoro lui mi rispose per sms così:"se sono un buon padre è anche merito tuo."
    bè….posso dirti che mi dovetti sedere 5 minuti(non scherzo)per l’emozione che mi diede l’amore che conteneva questo sms era come se lui fosse lì ad abbracciarmi.
    Poi ci sono le mail che mi scambio con la mia ragazza,che insieme alle telefonate e gli sms è il modo più veloce per sentirsi vicini,dato che io sono di Milano e lei di Modena.
    Una volta scrivevo su carta,avevo amici di penna…oggi non esiste più  o quasi il mandarsi lettere…ma come dici tu fa parte dell’evoluzione dell’uomo…ci sono pro e contro all’evoluzione.
     
    Riguardo il pezzo iniziale del tuo post non è che non sono daccordo ma la vedo meno poetica e ottimista la situiazione che ci ha portato a quel che siamo oggi…ma è bello leggere come la vedi tu…mi fa tornare ragazzino…forse sto invecchiando…

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  22. тєαтιиα ha detto:

    Grazie, stellì! Come al solito sei sempre presente! ^^Bacioni! :* :*

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  23. cristina ha detto:

    ….mi trovo d’accordo con Andrea sul discorso mezzi di comunicazione tecnologici..a patto di farne buon uso( come ha fatto lui..)..possono avvicinare persone fisicamente lontane. il pericolo sta nel barricarsi esclusivamente dietro un dispositivo artificiale e nello svutare la propria vita "reale" di ogni significato..
    ad ogni modo mi sembra che la tua riflessione sia più ampia rispetto a questo tema, va oltre, e mostra una Jessica pronta a mettere in discussione la propria vita e a lanciarsi in nuove esperienze (almeno secondo me! ;))..quindi..coraggio! un bacio

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  24. .. Dolcemente ha detto:

    .. deve essere interessante come tema, però ammetto di non avere il tempo per leggerlo ora.
    Passavo soltanto per salutarti, vista la Mia assenza per un mese.
    Mi ha fattopiacere ritrovarti e rileggerti …
    Sicuramente, con molta più calma ripasserò per leggerlo.
     
    Come stai?
     
    Un bacio grande …
    A presto.
     
           – Dolcemente Cristian –

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  25. тєαтιиα ha detto:

    Ciao, Jessy. Passo per un breve saluto. Sono in vacanza, non ne la mia città. Dunque perdona la mia latitanza degli ultimi giorni.Un bacino :*

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  26. Cà.. ha detto:

    wow!!hai semplicemente descritto l’andamento della vita..questo tuo scritto lo rileggerò spesso..e comunque puoi venire da me quando vuoi..ne sono onorato, in più sei raccomandata..ahah
    Tornando a quello che hai scritto mi sono incantato su quello che hai scritto sull’amore..si l’amore si prova è basta..io non sono molto ferrato ma credo che sia cosi..
    Sai il vento..a volte spira troppo forte e ci porta via le cose che vorremmo ancora con noi..ma a volte noi siamo il vento e non ce ne accorgiamo..
    un bacio
    Cà.

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  27. Roberta ha detto:

    c’è chi ti da un po torto e un po ragione…io credo che tu l’abbia scritto in un momento triste della tua giornata…o forse in un momento tenero,perchè secondo me traspare solo tanto romanticismo ,e un piccolo salto nel passato dove ogni cosa era più semplice e trsparente,dove non c’era il tempo di pensare alle stupidaggini ma solo alle cose serie!!!!un amore scritto a penna …una lettera che si aspetta….e la gioia di leggerla..ogni gesto oggi è quasi scontato ed ha sempre un tornaconto dietro….ieri si diceva due cuori ed una capanna ….ed era bellissimo….un bacio dolezza..

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  28. Pablo ha detto:

    Un post davvero profondo, parole bellissime che segnano solchi nelle anime buone.
    Passavo da queste parti, il mio blog è quasi vuoto ma sei mia ospite (se ti va di entrareti autorizzo)
    un saluto Paolo.

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  29. Antonio ha detto:

    ciao Jè!!ho letto più volte il tuo tema…il mio giudizio nn è certamente da esperto ed è sicuramente di parte…ma la traccia era sviluppabile in tantissimi modi diversi..x me il tema è moto bello..mi piace il tuo modo d’interpretare l’argomento!!ormai non pensarci più!!chi ti conosce bene sa quanto vali!!e lo hai dimostrato anke cn i test universitari..è stata solo questione di sfortuna..è capitato il prof sbagliato!!
     
    1BACIONE GRANDE GRANDE…

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  30. Mago ha detto:

    CAPOLAVORO!!!!!!!!!!

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